Salve lettrici e lettori,
nei precedenti episodi, di cui vi lascerò i link alla fine dell’articolo, abbiamo imparato che la nostra mente è come un fertile giardino da curare e controllare, che abbiamo bisogno di un faro che simboleggia l’atto propositivo e l’importanza di scoprire la nostra vocazione, ed ora scopriremo il significato di un altro elemento della favola spirituale raccontataci da Robin Sharma, vi descriverò il capitolo relativo alla terza delle Sette Virtù per una vita migliore e felice.
L’ANTICA ARTE DI COMANDARE SE STESSI.
Pratica il Kaizen.
“Gli uomini buoni cercano sempre di migliorarsi.”
(Confucio)
Rientriamo con la fantasia nella favola spirituale ed immaginiamoci nel nostro tranquillo e rigoglioso giardino, il faro è proprio davanti a noi quando, improvvisamente, il silenzio viene interrotto dal cigolio della porta che si trova alla base del faro, essa si apre e permette l’ingresso nel nostro giardino ad un gigante e corpulento lottatore di sumo.
Lui rappresenta il potere della filosofia del kaizen, parola giapponese che significa “piccolo e costante miglioramento continuo”.
Padroneggiando noi stessi, avremo padronanza della nostra vita.
“Se vogliamo davvero migliorare il nostro mondo esterno cioè la nostra salute, le nostre relazioni e le nostre finanze, prima di tutto, dobbiamo intervenire su noi stessi.”
John che, vi ricordo, è uno di noi, interrompe il suo amico Julian, sottolineando che, essendo un avvocato piccolo-borghese che vive in una tranquilla zona residenziale con la familiare parcheggiata nel vialetto ed il tagliaerba in garage, fa moltissima fatica a comprendere questi concetti che suonano tanto esoterici, così Julian lo porta a riflettere ponendo delle domande.
Come può una persona gestire un’azienda se non sa gestire se stesso?
Come può prendersi cura di una famiglia se non è capace di badare a se stesso?
Come può far del bene se per primo non si sente bene?
“Forse adesso ti credi troppo impegnato per lavorare sul tuo spirito: grave errore.
Se ti dedicherai ad arricchire di disciplina, energia, forza e ottimismo il tuo carattere, riuscirai a realizzare anche i desideri che riguardano il mondo esteriore.
Se coltivi un profondo senso di fede nelle tue capacità e uno spirito combattivo, niente potrà impedirti di riuscire.
Sforzati di dominare la tua mente in modo che essa si curi del tuo corpo e alimenti la tua anima, e troverai nella vita una fonte inesauribile di vigore e ricchezza.”
“Nessun uomo è libero se non è padrone di sé.”
(Epitteto)
John comprende a questo punto, ed anche noi come lui, che il kaizen è un concetto molto pratico, ripensa a quando vedeva della gente in metro che leggeva libri di self-help e credeva che fossero anime sconvolte in cerca di cura, mentre ora comprende che solo i più forti dedicano del tempo a rafforzare se stessi, così migliorando se stessi si può migliorare il nostro mondo esteriore ed anche chi ci sta accanto.
John cominciò a riflettere su tutte le cose che avrebbe potuto migliorare:
- allenandosi avrebbe avuto più energia e salute;
- eliminando l’irascibilità avrebbe migliorato il suo rapporto con la moglie ed i figli;
- eliminando la tendenza all’ansia avrebbe trovato la pace della mente.
Si sentiva già più felice, ed il suo entusiasmo cresceva mentre li venivano in mente altri punti su cui migliorare.
Ma la filosofia dei saggi non si limitava solo all’esercizio fisico, la dieta salutare e una vita senza stress, ma anche in qualcosa di più profondo, rafforzare il proprio carattere, pensare a migliorarsi in modo costante e vivere con coraggio.
“Il coraggio possiamo coltivarlo tutti.”
Il coraggio ti permette di andare per la tua strada, di fare quel che vuoi perchè sai che è giusto e ti dà l’autocontrollo per insistere dove altri hanno fallito.
La quantità di soddisfazione che avrai dipende dal grado di coraggio con cui vivi.
La felicità arriva quando facciamo ciò che desideriamo fare, allora perchè ci sono tante persone infelici? Perchè per fare ciò che ci piace, serve una buona dose di coraggio, uscire dal cerchio della comodità e, ovviamente, all’inizio il cambiamento sarà doloroso e rischioso.
Julian confessò che fece fatica anche lui a capire questi concetti, era un avvocato del diavolo uscito da Harvard e non aveva tempo per le teorie New Age, ma più rifletteva sui dolori ed i tormenti del mondo occidentale e più entrava nella filosofia kaizen: arricchire corpo, mente e spirito. (Trilogia dei doni naturali dell’uomo).
John inizia a comprendere il potere che ha lavorare su se stessi e alla sua domanda su cosa fare per iniziare Julian li ordina di mettersi a terra e fare delle flessioni, ma quando si ferma stremato li viene ordinato di farne altre dieci e, seppur a fatica, John riesce a farle.
“Il dolore è un gran maestro.”
John credeva di essere arrivato al suo limite con l’ultima flessione, ma quando gli è stato ordinato di farne altre dieci ha trovato la sua riserva di energia ed ha attinto da essa.
Gli unici limiti nella nostra vita sono quelli che noi stessi ci poniamo, solo se ci avventuriamo fuori dalle nostre comodità ed esploriamo l’ignoto iniziamo ad esprimere il nostro vero potenziale. E’ il primo passo in direzione della padronanza di sé.
Proprio come nel banale esercizio delle flessioni, se ci spingiamo oltre i nostri limiti, attingiamo a risorse che non sapevamo di avere, sia fisiche che mentali.
“Pratica l’arte del kaizen ogni giorno.
Lavora sodo per migliorare mente e corpo.
Nutri il tuo spirirto.
Fai le cose di cui hai paura.
Sciogli le briglie all’energia e all’entusiasmo.
Guarda sorgere il sole.
Balla sotto la pioggia.
Sii la persona che sognavi di essere.
Fai le cose che hai sempre voluto fare ma non hai mai fatto perchè falsamente convinto di essere troppo giovane o troppo vecchio, troppo ricco o troppo povero.
Preparati a vivere una vita capace di volare in alto, una vita goduta appieno.”
Un altro esercizio interessante è quello di riflettere sulle cose che ti bloccano nel raggiungere la vita che desideri e metterle nero su bianco, a mano (aggiungo io 😆).
Una volta identificate, affrontale!!!
Se ti spaventa parlare in pubblico, impegnati a tenere venti discorsi; se hai paura di aprire una nuova attività, raccogli fino all’ultimo grammo di determinazione e fallo.
Sarà il primo assaggio di libertà.
Julian: “La paura non è che un mostro creato dalla tua mente, un flusso di pensieri negativi.”
John: “Buona questa. Vorresti dirmi che le mie paure sono solo mostriciattoli immaginari penetrati di soppiatto nella mia mente?”
Julian: “Proprio così, se permetti che ostacolino le tue azioni, non farai altro che assecondarli, nutrirli del cibo che preferiscono. Ma se vinci le tue paure, vinci nella vita!”.
Pensiamo ad un bambino, per esempio, lui non conosce limiti, la sua mente è pulita, ma noi possiamo tranquillamente fargli credere che un cagnolino è un essere pericoloso, la sua paura è un semplice condizionamento, non è nato così, quindi non esiste esperienza dolorosa o piacevole, è la nostra mente, che ne determina il sapore.
La paura è un’abitudine logorante che risucchia l’energia, la creatività e la vitalità.
Appena la paura alza la testa, ricacciamola giù e il miglior modo per farlo è affrontare ciò che ci spaventa.
“Coloro che sperimentano la felicità profonda sono pronti a sacrificare il piacere di oggi per godere domani di un pieno appagamento, affrontano di petto le paure, sopportano il disagio che ne consegue e scelgono di vivere in una perenne tensione al miglioramento. A poco a poco le paure diventano coriandoli che volano via.”
Per praticare l’arte del kaizen esistono 10 rituali antichissimi da eseguire ogni giorno con convinzione e fiducia:
“Tutto quello che ti si chiede è di tagliarti un’ora al giorno per un mese. Si tratta di investire su te stesso. E non rispondermi che non hai tempo!”.
“Ma è così, lavoro come uno schiavo, non ho neanche dieci minuti da dedicare a me stesso… figuriamoci un’ora!”
“Come ti ho già spiegato, dire che non hai tempo per lavorare sulla tua mente o sul tuo spirito, è come dire che non hai tempo per fermarti a far benzina perchè sei troppo impegnato a guidare. Alla fine sarai costretto a fermarti.”
Immagina di essere un’auto che costa tantissimi soldi, la spingeresti fino allo stremo giorno e notte, con il rischio di surriscaldare il motore e farle dei danni? Certo che no, allora perchè con il nostro corpo e la nostra mente facciamo esattamente questo?! Se interrompiamo il nostro ritmo frenetico per prenderci il tempo di migliorare noi stessi, dopo saremo anche più efficienti.
💬 Julian confessa che avrebbe pagato milioni di dollari, quando era ricco, per ricevere questo tipo di formula magica, ed invece è gratuita ed alla portata di tutti, basta essere disciplinati e costanti.
💬 John comprende che invece di cercare di cambiare gli altri, come aveva fatto fino ad allora, doveva lavorare al suo cambiamento, e guardando il miracoloso cambiamento evidente sul suo amico, valeva la pena tentare.
I DIECI RITUALI DELLA VITA RADIOSA
RITUALE DELLA SOLITUDINE.
Nel nostro mondo confuso e frenetico, molte persone non sono in pace con loro stesse, piene di ansia e agitazione, quindi, immaginando la nostra mente come un mare agitato, solo fermandoci ed immergendoci nel silenzio e la tranquillità possiamo far tornare il mare calmo.
Si richiede semplicemente di ritagliarsi ogni giorno pochi istanti di silenzio, per far fare una sosta al nostro motore surriscaldato, una sosta per la nostra anima.
Il luogo non ha importanza, un angolino in casa o in ufficio, in auto o nel letto, basta che sia tranquillo e bello, la bellezza calma le anime agitate.
Anche passeggiare in un bosco o coltivare un’orto è un esercizio, il contatto con la natura permette di avvicinarci alla sorgente di serenità assopita dentro di noi.
Grazie a questo rituale proveremo una profonda sensazione di benessere, calma ed energia, questo ci farà dormire meglio e durante le attività quotidiane sentiremo maggiore armonia.
RITUALE DEL MOVIMENTO.
Il nostro corpo è il nostro tempio, e va curato ogni giorno con esercizi salutari, muoviamoci per far circolare il sangue e respiriamo bene per far entrare aria fresca nei polmoni.
“Se curi il tuo corpo, curi anche la tua mente;
se rinvigorisci il tuo corpo, rinvigorisci anche la tua mente;
se alleni il tuo corpo, alleni anche la tua mente.”
Una settimana è composta da 168 ore, almeno 5 dovrebbero essere utilizzate per una qualsiasi attività fisica. I saggi praticavano l’antica disciplina dello yoga perchè è un metodo efficace per “togliere il tappo”, dare sfogo alle riserve di vitalità che abbiamo dentro di noi, ringiovanisce, aiuta la concentrazione, sblocca la creatività ma siamo comunque liberi di scegliere qualsiasi attività fisica.
Anche in questo rituale rientrano le passeggiate nella natura, eliminiamo così la stanchezza e riportiamo il corpo alla sua naturale condizione di vitalità.
E poi c’è l’arte della corretta respirazione.
Respirare bene vuol dire vivere bene.
Raddoppia o triplica le nostre energie.
Ovviamente tutti sappiamo respirare, da quando veniamo al mondo.
“Molti di noi sono in grado di respirare per sopravvivere, ma pochi sanno respirare per risvegliare le proprie energie.
Respirano troppo superficialmente e non assumono una quantità di ossigeno sufficiente a far funzionare il corpo in modo ottimale.”
Quindi due o tre volte al giorno fermiamoci e facciamo caso a come stiamo respirando, sforziamoci di respirare bene, un trucchetto è quello di mettere una mano a coppa sulla bocca dello stomaco e se inspirando la mano si sposta in fuori, allora lo stiamo facendo nel modo giusto.
(Vi lascio il link dell’articolo in cui racconto la mia prima esperienza con la meditazione, nella quale rimasi sconvolta nel “vedere” il mio modo di respirare, che davo per scontato, fino ad allora.) LINK MEDITAZIONE: http://iononhotempo.com/meditazione-vi-racconto-la-mia-prima-esperienza/
RITUALE DELL’ALIMENTAZIONE VITALE.
Quando Julian era avvocato anche se frequentava abitualmente ristoranti raffinati, non si nutriva in modo sano e parte dei suoi problemi di salute derivavano proprio dalla cattiva alimentazione, ma non solo, anche la perenne apatia e la poca energia fisica, che lui attribuiva all’invecchiamento e allo stress lavorativo, erano una conseguenza dell’alimentazione scorretta.
“Quello che dai da mangiare al tuo corpo, nutre anche la tua mente”
I saggi di Sivana si nutrivano di cibi vivi, cibi creati dalla naturale interazione tra il sole, l’aria, l’acqua e la terra e non avevano una mentalità integralista, tutto è basato sul principio che “ognuno deve vivere la propria vita con moderazione evitando gli eccessi”, così viene consigliato a John di diminuire il consumo di carne rossa, aggiungere un’insalata ad ogni pasto e sostituire i dolci con un frutto, non solo per una questione di salute ma anche per aumentare le proprie energie, proprio perchè la digestione è il processo più faticoso per il nostro corpo.
RITUALE DELLA RICCA CONOSCENZA.
Si basa sull’importanza di istruirci ed espandere la nostra conoscenza per tutta la durata della nostra vita.
Conoscenza è potere, ma il potere bisogna risvegliarlo. Tutti sappiamo ma non applichiamo.
“Dobbiamo diventare alunni della vita, mettendo a frutto ciò che impariamo nell’aula dell’esperienza.”
Leggere mezz’ora al giorno sarà di grande giovamento, ma non solo romanzi, anche testi che ci facciano crescere, che migliorino noi e la qualità della nostra vita.
“Alcuni libri vanno assaggiati, altri masticati ed altri inghiottiti interi.”
Nei libri si trovano tutte le soluzioni che cerchiamo, basta leggere i libri giusti e far tesoro dell’esperienza altrui.
Ad arricchirci non sarà solo quello che ricaviamo dal libro, ma quanto i libri spremono da noi, perchè i libri aiutano a vedere quello che già abbiamo dentro.
RITUALE DELLA RIFLESSIONE INTROSPETTIVA.
Non è altro che l’abitudine a pensare, ovviamente tutti pensiamo ma non nel modo che ci permette di avanzare nel nostro miglioramento.
L’esercizio consiste nel descrivere la nostra giornata appena trascorsa, le attività fatte ed i pensieri avuti, per poi analizzarci e creare un piano d’azione per modificare o eliminare.
Era la prima volta che John faceva una cosa del genere, gli sembrava un’operazione strana ma di sicuro molto intelligente, d’altronde come si può sperare di migliorare se non si riconosce dove si sbaglia?
John racconta la sua giornata: sveglia, colazione al volo, nervosismi sul lavoro, litigi, traffico, ritardi, ansie, stress… uno di noi appunto. Col senno di poi individua cosa avrebbe fatto di diverso in un mondo perfetto: si sarebbe alzato prima per poter fare colazione con calma e a tavola con tutta la famiglia, non se la sarebbe presa con il traffico, perchè non cambia se lo offendiamo, non si sarebbe arrabbiato con quel cliente perchè sarebbe arrivato in ufficio più sereno, etc…
Julian: “Ma il mondo è perfetto, la tua vita è perfetta. Tu hai il potere di controllare la tua giornata.”
L’unico modo per migliorare il domani è sapere dove hai sbagliato oggi e stabilire un piano d’azione affinchè non capiti più.
Gli errori fanno parte della vita e sono fondamentali per crescere, perseverare invece è malsano dimostra una totale mancanza di coscienza.
RITUALE DEL RISVEGLIO MATTUTINO.
Questo rituale consiste nell’alzarsi all’alba e godere dei primi raggi di sole per avere vigore ed entusiasmo, anche perchè non serve dormire più di 8 ore, è semplicemente una cattiva abitudine che si può estirpare, con un bel grado di fatica inizialmente che lascerà il posto ad una bella lista di benefici.
LINK DEI MIEI SUCCESSI CON L’APPLICAZIONE DI UNA MORNING ROUTINE: http://iononhotempo.com/la-morning-routine-che-funziona/
Il sole è in intima relazione con l’anima, secondo le antiche culture orientali.
La qualità del sonno è più importante della quantità ed è nostra responsabilità fare di tutto per migliorarla, per esempio non mettendoci a letto subito dopo aver cenato altrimenti la digestione compromette la qualità, evitando di guardare in tv qualcosa che ci crei pensieri negativi (anche il tg), meditando con o senza suoni in sottofondo, evitando di litigare con qualcuno, spazzando via dalla mente ciò che abbiamo fatto durante il giorno, bevendo tisane, ascoltando musica classica, preparandosi insomma ad abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.
I dieci minuti prima di addormentarci ed i primi dieci minuti di sonno influenzano profondamente il nostro subconscio. Il nostro cervello è come un computer che durante il sonno rielabora i dati che noi programmatori gli abbiamo immesso, quindi siamo noi ad avere il potere di decidere quali dati immettere e che risultati vogliamo avere.
Se dormiamo bene, possiamo dormire meno, ed il principio da seguire nei primi dieci minuti della nostra nuova giornata è: inizia nel migliore dei modi (leggendo, guardando il sole sorgere, facendo una passeggiata nella natura, ascoltando musica, etc…)
I saggi di Sivana per esempio ridevano, sembra molto strampalato ma ridere è la medicina dell’anima, i bambini ridono trecento volte al giorno, noi adulti invece quindici.
Ridere ci farà sentire benissimo, d’altronde come ha scritto Williams James: “Noi non ridiamo perchè siamo felici, siamo felici perchè ridiamo.”
RITUALE DELLA MUSICA.
La musica infonde la stessa energia del sole, la musica fa ridere, cantare, ballare, mai sottovalutare il potere della musica, è importante dedicarle del tempo, anche semplicemente ascoltare la radio in auto mentre si va a lavorare.
RITUALE DELLA PAROLA.
I saggi di Sivana recitavano più volte al giorno dei mantra (frasi) che servivano per aumentare la forza e la concentrazione.
Le parole, sia scritte che pronunciate, esercitano un enorme potere sulla nostra mente, la influenzano e la condizionano.
Se è importante ciò che diciamo agli altri, figuriamoci ciò che diciamo a noi stessi, se per esempio ci diciamo che siamo stanchi e vecchi, questo mantra produrrà azioni da persona vecchia e stanca, se ci diciamo che siamo dinamici e forti, ci sentiremo ed agiremo proprio così.
L’immagine di sé è una specie di profezia, il bello è che possiamo modificarla per migliorarci.
RITUALE DELLA COERENZA DEL CARATTERE.
Ogni giorno dobbiamo compiere azioni che rafforzano il nostro carattere.
Un carattere forte incoraggia l’autostima e migliora la qualità delle azioni, le azioni positive ripetute formano le buone abitudini e le buone abitudini guidano verso il destino.
“Se semini un pensiero, raccoglierai un’azione. Se raccogli un’azione, seminerai un’abitudine. Se semini un’abitudine, raccoglierai un carattere. Se semini un carattere, raccoglierai il tuo destino.”
Per forgiare il carattere bisogna vivere alimentando le nostre virtù.
I saggi di Sivana vivevano secondo i loro principi eterni: laboriosità, compassione, umiltà, pazienza, onestà e coraggio e quando il nostro comportamento seguirà questi principi e ci sentiremo in pace ed in armonia con il nostro spirito, significa che abbiamo costruito il nostro carattere.
RITUALE DELLA SEMPLICITA’.
E’ indispensabile vivere una vita semplice, se ci si concentra solo sulle cose davvero importanti e significative, la nostra vita sarà serena, ordinata e gratificante.
Julian coltiva la sua semplicità eliminando l’acquisto di vestiti costosi, non leggendo più sei giornali al giorno, ha smesso di essere disponibile per tutti, mangia meno, etc… semplicemente ha ridotto le sue necessità.
“Se per tutta la vita desideri più di quello che hai, come potrai essere felice?”
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John
è motivato, anche perchè sa che il suo amico non è un ciarlatano, vede su di lui tutti i cambiamenti avvenuti, ma essendo un modesto padre che finora si è preoccupato di sviluppare più la sua clientela che la sua mente, si chiede se ce la farà e vi saluto con le ultime utilissime citazioni:
“Non ce la farai solo se non avrai il coraggio di tentare. L’unico ostacolo che ci separa dai nostri sogni, è la paura di commettere errori, eppure sbagliare è fondamentale per avere successo. “
“Una freccia che centra il bersaglio è il prodotto di cento altre che l’hanno mancato”.
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E ricordate: Leggendo, imparo! Facendo, cambio.
Alessia.
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Grazie per il vostro tempo e la vostra attenzione.
Mi farebbe piacere conoscere i vostri pensieri a riguardo, le vostre riflessioni ed esperienze.
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Grazie di cuore.
Alessia.
EPISODIO 1: http://iononhotempo.com/episodio-1-il-monaco-che-vendette-la-sua-ferrari-robin-sharma/
EPISODIO 2: http://iononhotempo.com/episodio-2-il-monaco-che-vendette-la-sua-ferrari-di-robin-sharma/
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